ESCLUSIVA - Falletti, lo scopritore: "Nessuno ci avrebbe scommesso, lo chiamavano pistamentuccia. Somiglia a Zola, nel Napoli di Sarri può esaltarsi tanto"

Nasce ad Artigas, César Falletti. In un piccolo paesino dell'entroterra uruguagio. Famiglia modesta, origini umili. La vita di questo ragazzo scorreva tra i campi del Cierro, la squadra della sua città. Tutto liscio, forse un po' anche 'piatto'. Poi, un giorno, per caso, arriva in Sudamerica un signore: Vittorio Cozzella, che all'epoca lavorava per la Ternana. Chilometri e chilometri per arrivare lì, al confine col Brasile: era a caccia di talenti, ma quella spedizione non aveva come obiettivo il giovane César. La partita a cui andò ad assistere quel giorno era poco più che niente. Niente di interessante. Ma c'era quel ragazzino, in attacco. Basso, veloce, agile. Cozzella si avvicina ai dirigenti per chiedere informazioni, un interessamento che viene accolto con imbarazzante stupore. Ma infine si conclude tutto con un contratto, una stretta di mano ed un bagaglio: César Falletti era già pronto per l'Italia. Forse, l'Italia non era pronta a riceverlo. Addirittura, a Cozzella fu dato del 'coglione' per averlo preso. Nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo su quel ragazzo. Quel ragazzo che, adesso, stando alle ultime indiscrezioni di mercato, sarebbe ad un passo dal Napoli. Giuntoli sarebbe piombato su di lui proprio nelle ultime ore, già avviati i primi contatti. La nostra redazione ha contattato in esclusiva per i lettori di CalcioNapoli24 l'ex direttore sportivo della Ternana, nonché scopritore di Falletti, Vittorio Cozzella.

Falletti vicinissimo al Napoli, sarà pronto per il grande passo? "E' uno di quei giocatori che in squadre come il Napoli possono esaltarsi facilmente. Ha fatto due anni strepitosi alla Ternana ed ha ancora grandissimi margini di miglioramento. Ha le caratteristiche di Zola, ma il mio non è assolutamente un paragone. Uno molto duttile che può giocare in tante zone del campo. Ha forza, tiro, velocità. Ha fatto gol strepitosi alla Ternana ed ha lasciato tutti di stucco. Posso dire sia il miglior attaccante della Serie B al momento".

Ci racconta il Falletti-uomo? "E' un bravo ragazzo. Umile, serio. Casa, lavoro e famiglia. Quando gli abbiamo fatto il contratto alla Ternana è andato a prendere la sua fidanzata in Uruguay, l'ha sposata e ci ha fatto un figlio che adesso è tutta la sua vita. Un bravo ragazzo, oltre che un bravo calciatore. E' uno di quelli che ogni allenatore vorrebbe avere in squadra per il carattere che lo contraddistingue".

Lo chiamavano pistamentuccia... - "Sì, il pistamentuccia è uno che fa tanto e poi non conclude mai niente. Uno tutto fumo e niente arrosto, per intenderci. Si sbagliavano. Erano quattro giornalisti che parlavano la sera in tv a Terni. Dicevano essere preparati in termini di calcio e invece, poi, si sbagliavano. Il pistamentuccia è diventato il miglior attaccante della Serie B. E' vero, un giornalista deve esprimere pareri ed opinioni, ma secondo me andrebbe fatto con una certa pacatezza e serenità di spirito. Perché poi si va incontro a brutte figure. Mi sono preso delle belle soddisfazioni con questa gente. Nessuno avrebbe mai scommesso su questo ragazzo e adesso... lo vuole il Napoli. Per me è una gioia".

Ha giocato anche nel Napoli nel '78... - "Gli anni d'oro della mia carriera. Per un napoletano indossare quella maglia azzurra è un'emozione indescrivibile. Anche solo al San Paolo mi metteva i brividi. Uscire dagli spogliatoi e vedere la gente sugli spalti è meraviglioso. Non mi sono fatto i soldi nel Napoli, però è stato bellissimo". 

Ha scoperto tanti talenti oltre Falletti... adesso che fa? "Non lavoro da un anno. Ho terminato il rapporto con la Ternana e adesso non sto lavorando. Ho scoperto talenti come Maiello, Ragusa, Rispoli, Palumbo, Cascone. Insomma, nella mia carriera non mi è mai mancato il fiuto". 

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