ESCLUSIVA - Centro sportivo e nuovo stadio SSC Napoli a Melito, il Comune illustra tutti i dettagli: "Progetto realizzabile, ecco perchè fa gola ad ADL". Tutto nacque a Manchester...

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Progetto nuovo stadio e nuovo centro sportivo SSC NapoliProgetto nuovo stadio e nuovo centro sportivo SSC Napoli

Novità importanti, con la contro-replica dell'Ufficio Tecnico del Comune di Melito che precisa i motivi per il quale è realizzabile a Melito il nuovo stadio e il centro sportivo della SSC Napoli.

Nuovo capitolo riguardante l'ipotesi del nuovo stadio e del centro sportivo della SSC Napoli nel comune di Melito di Napoli: vi abbiamo raccontato, oltre alle dichiarazioni del sindaco di Melito, Antonio Amente, che ha parlato della possibilità di una casa Napoli a Melito nelle scorse ore a Radio Marte, poi abbiamo raccolto alcune informazioni dall'opposizione, in particolare dal Consigliere comunale Raffaele Caiazza, che evidenziavano alcuni motivi per cui l'ipotesi della realizzazione a Melito, sia del centro sportivo che del nuovo stadio del club di De Laurentiis, sembra al momento improbabile.

NUOVO STADIO E CENTRO SPORTIVO A MELITO, IL PRIMO INCONTRO

Innanzitutto, è opportuno sottolineare i fatti: l'interesse per la zona di Melito da parte del presidente De Laurentiis per la realizzazione di un progetto è reale, così come l'incontro in quel di Manchester, in occasione della trasferta contro il City di Guardiola, fra il patron del Napoli, accompagnato dal figlio Luigi e dall'ad Chiavelli, e il sindaco Amente, che era in compagnia anche dell'Assessore allo sport, Luciano Mottola. In quell'occasione, nel centro sportivo del Manchester City, ci fu l'incontro anche con il patron dei Citizens, l'emiro Khaldoon Al Mubarak, che illustrò l'intero impianto (in allegato le foto dell'incontro a Manchester).

In particolare, De Laurentiis ha chiesto all'attuale Amministrazione del comune di Melito di Napoli se ci fossero terreni adatti per i progetti di costruzione della cittadella dello sport con stadio annesso, sottolineando come i tecnici da lui chiamati a studiare il progetto gradiscano quell'area per una molteplicità di motivi, fra cui soprattutto i collegamenti con la città di Napoli. Per fare chiarezza, abbiamo chiesto in esclusiva informazioni dettagliate e una contro-replica all'Ufficio Tecnico del comune di Melito di Napoli.

CASA NAPOLI A MELITO, ECCO PERCHE', SECONDO L'AMMINISTRAZIONE, SI PUO' REALIZZARE 

I punti contestati dall'Ufficio Tecnico, che sostanzialmente condividono la versione dei fatti di Sindaco e Assessore allo Sport del comune di Melito, sono i seguenti:

  1. l'area attualmente identificata come 'Agricola' non può trasformarsi in 'Area per attrezzature sportive', anche per l'eccessiva cementificazione (già intorno all'81%) del comune campano;
  2. l'area a sud del comune, secondo la delibera n.33 del 29/05/14, non può essere destinata a nuove edificazioni ("Adozione di una variante urbanistica "di salvaguardia" delle aree rurali e aperte del territorio comunale che interrompa ogni iniziativa di nuova edificazione, [...] Le zone agricole devono essere destinate esclusivamente all'esercizio delle attività dirette alla coltivazione dei fondi, alla silvicoltura, e alle altre attività produttive connesse, ivi compreso il turismo rurale. L’ipotesi più suggestiva da mettere in campo è quella della creazione di un Parco Territoriale (o cittadella della florovivaistica) dell’area a sud del comune, che attualmente mantiene un’alta concentrazione di attività florovivaistiche", si legge nella delibera);
  3. "le osservazioni al PTCP sono state formulate da un organo incompetente, la Giunta comunale".

Le risposte dall'attuale Amministrazione, ai rispettivi punti contestati, sono le seguenti:

  1. "Le osservazioni riguardano la sola area a ridosso con il Comune di Mugnano (come si può leggere nelle Osservazioni in allegato, ndr), prevedendo una cittadella dello sport con delle volumetrie a supporto del complesso e funzionali allo stesso. Quindi nessuna cementificazione". Per nessuna cementificazione, si intende che "Le volumetrie che dovrebbero essere realizzate sono attinenti a dei centri sportivi, eccetto qualcosa al terziario o al commerciale, non c’è qualcosa che sconvolge il territorio completamente e ne aumenta la cementificazione".

    Inoltre, si contesta la mancata attuazione dei progetti nella precedente amministrazione e l'Ufficio Tecnico sottolinea: "La delibera evocata, di Consiglio Comunale, è del 2014 e fino al 2017 la precedente amministrazione non ha proposto adozione di nuovo PUC. Pertanto questa delibera piena di intenti positivi è rimasta nel cassetto. Questa Amministrazione sta quindi tenendo conto di impulsi imprenditoriali diversi, i quali, se concretizzati, aumenterebbero gli standard praticamente inesistenti a Melito. Pertanto non in contrasto con la delibera di C.C., ma migliorativi in quanto si parla di standard obbligatori ai sensi di legge".

    L'attuale Amministrazione, al lavoro per la presentazione di questo progetto al presidente De Laurentiis sottolinea infine che l''Area agricola' attualmente può trasformarsi in area per attrezzature sportive, l'importante è che si garantiscano gli standard“Nell’approvazione di un nuovo PUC, vanno garantite le aree a standard nella misura di 18 mq ad abitante, quindi probabilmente in fase di approvazione (se la precedente Amministrazione avesse tentato di approvare il PUC) la stessa Provincia avrebbe proposto la modifica di queste aree”. Questa la definizione del concetto di standard: "E' stato introdotto dal decreto interministeriale 2 aprile 1968 n. 1444 che valutava in 18 m²/ab la quantità minima di spazi pubblici suddivisi in: 9 m²/ab di "verde regolato", 2,5 m²/ab di "parcheggi", 4,5 m²/ab per l'istruzione e 2 m²/ab per "attrezzature di interesse comune".
  2. L’Ufficio Tecnico sottolinea, oltre al ricordare che l’unica area interessata è quella a ovest al confine con Mugnano, che: “Il vero corridoio ecologico è quello formato dall’area a ridosso con Casandrino, in quanto è contigua con altre aree inedificate dei Comuni a Nord di Napoli. Questa zona è residuale ed interclusa. Infatti con la destinazione proposta comunque verrebbe impedita la saldatura urbana tra i comuni confinanti”.
  3. "Le osservazioni al PTCP sono libere, chiunque può farle, pertanto anche la Giunta comunale ha questa facoltà; ovviamente se le osservazioni sono recepite bisogna ratificarle in C.C.! Le osservazioni può osservarle però chiunque, anche un semplice cittadino".

Sì A MELITO, SI LAVORA PER LA NUOVA CASA DEL NAPOLI

In sintesi, per schiarire le idee, l'attuale Amministrazione del Comune di Melito di Napoli sta seriamente lavorando nel mettere a disposizione di Aurelio De Laurentiis tutti gli atti amministrativi, tutte le carte per intenderci, per rendere utili i terreni ai fini della SSC Napoli. Al momento non sembra esserci più di un primo approccio del club azzurro, che dall'Amministrazione sta ricevendo tutte le informazioni utili. Solo in un secondo momento, nel caso dell'ok definitivo del patron azzurro e della certezza della fattibilità su Melito del progetto, si potrà parlare con qualche sicurezza in più della realizzazione. Quel che è certo, è che, come ci assicurano dall'Ufficio Tecnico del Comune di Napoli (in allegato le precisazioni dell'Amministrazione), si può realizzare sull'unica area individuata sia un centro sportivo che uno stadio, dipenderà molto però dalle dimensioni di entrambi del progetto del club azzurro. L'area scelta, quella al confine con Mugnano, è circondata da vari accessi delle metropolitane (Linea M4) e da diversi svincoli di circumvallazione ed Asse Mediano ed è anche per questo motivo che fa gola al club azzurro. Si precisa infine un'inesattezza nelle dichiarazioni del sindaco Amente: non è possibile realizzare questo progetto con una società mista, "con un progetto al 50% con il Comune", ma certamente l'Amministrazione potrà assumere un ruolo importante.

di Manuel Guardasole - Twitter: @MGuardasole

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FOTO ALLEGATE
  • Precisazioni Ufficio Tecnico del Comune di Melito, data 210218
  • Chiavelli, Luigi De Laurentiis e il sindaco Amente da sinistra nel centro sportivo del Man City
  • Al Mubarak, De Laurentiis, Chiavelli e il sindaco Amente da sinistra a Manchester
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