ESCLUSIVA - Barreto: “Su di me tante bugie, sto benissimo! Toro-Napoli 3-5, Cavani poteva restare in Uruguay... Ventura-Insigne, me l’aspettavo. Su Maksimovic, il calcioscommesse e il caso Quagliarella...”

Esclusive fonte : di Gaetano Pantaleo e Pasquale Edivaldo Cacciola
La presentazione di Barreto con la maglia del TorinoLa presentazione di Barreto con la maglia del Torino

Paulo Barreto, attaccante brasiliano attualmente svincolato, si racconta in esclusiva ai microfoni di CalcioNapoli24.it in vista di Torino-Napoli di domani sera

Da Rio de Janeiro al Bel Paese, da Copacabana ai campi di Serie A. Brasiliano di nascita, italiano d'adozione. La carriera di Paulo Vitor de Souza Barreto, infatti, parte direttamente dalla nostra Penisola: da Treviso, in particolare. Club che lo raccoglie nel pieno della fanciullezza e nel cuore pulsante del Brasile calcistico, ad appena 15 anni. La chiamata della vita e un sogno che si avvera, fino ai 13 anni di carriera in Italia con 259 presenze e 85 reti all'attivo e la stessa voglia iniziale di riprendere e stupire. A 32 anni, e attualmente svincolato, l'attaccante brasiliano è pronto a ripartire. In vista di Torino-Napoli di domani, il fantasista carioca si è raccontato in esclusiva ai microfoni di CalcioNapoli24.it:

Paulo, come stai? 

"Tutto bene, grazie".

Esattamente un anno fa finiva la tua esperienza al Venezia: nel 2018 ti rivedremo di nuovo sui campi da calcio? 

"Adesso sono in aspettativa, per così dire, sono svincolato. Purtroppo non è facile: non avendo nessun procuratore che lavora alle mie spalle e per me, è difficile trovare una squadra anche perché molti mettono in dubbio le mie condizioni fisiche dicendo moltissime menzogne. Sono completamente integro. Poi non sono il tipo a cui piace parlare molto o telefonare i giornalisti per smentirli. Anche direttori sportivi o addetti ai lavori potrebbero impressionarsi pensando alle mie condizioni. Sto benissimo, non ho nessun tipo di problema di natura fisica e non ho assolutamente smesso di giocare: mi sento ancora un calciatore! Queste voci portano dei danni di immagine, quello che viene rovinato poi sono io".

Sabato c'è Torino-Napoli, tu ne hai vissuti diversi

"E' una partita dura. Il Napoli è in un momento di calo di natura fisica, sta facendo un po' fatica ed hanno un po' mollato. E' una squadra che viene un po' a mancare quando deve fare il definitivo salto come successo con la Fiorentina: poteva ritrovarsi in vetta e invece... E' vero che il Toro ha uno spirito particolare, ma ormai tutte le squadre lottano e danno il 100%".

Marzo 2013, Torino-Napoli 3-5: match pazzesco e ritorno al goal dopo due anni...

"Mi ricordo quella sfida, fu un peccato. Cavani poteva restare dov'era, in Uruguay con la Nazionale (ride, ndr): partì dalla panchina, entrò e ci distrusse. Fu una bella partita davvero".

Che ricordi hai invece di quel gol capolavoro in un pirotecnico Napoli-Bari 3-2, con te ad aprire le marcature e Quagliarella a decidere la gara nel finale?

"Sì, ricordo che segnò Fabio proprio allo scadere".

Una sorta di bestia nera per il Napoli: un anno dopo, Napoli-Bari 2-2. E anche in quel caso hai subito segnato, questa volta di testa...

"Pareggiò nel finale Castillo, fu una gara appassionante. A dire il vero, però, spesso sono venute fuori gare emozionanti contro il Napoli ma non abbiamo mai vinto (ride, ndr)".

Sei mai stato vicino all'azzurro? 

"Che io sappia no, ma devo dire che all'epoca di queste cose si occupava il mio entourage e io pensavo solo a giocare. Mi arrivavano a volte delle voci di varie situazioni, ma restavo concentrato su quel che andava fatto".

Da Conte a Ventura: a Bari la staffetta ha funzionato, in Nazionale no…

"Sono due allenatori molto differenti tra loro. Conte è un tecnico spettacolare, è uno degli allenatori più forti che abbia mai avuto. Peccato che andò via dopo la promozione perché, al di là dell'ossatura che si era creata, potevo imparare tanto con lui. Poi l'anno dopo facemmo bene ugualmente con Ventura. Il primo è più diretto, grintoso, mentre Ventura è più pacato".

Conosci molto bene Ventura essendo stato un suo pupillo: perché non ha puntato su Insigne con la Svezia? 

"Conoscendolo un po', me lo aspettavo. A volte si viene condizionati da fattori esterni, mi aspettavo lo mettesse fuori... Non è stata una sorpresa. Poi, non essendo dentro la situazione, parlo di sensazioni, non conosco i motivi precisi di questa scelta".

Di Natale, Immobile, Floro Flores, Quagliarella e non solo: sono stati tanti i napoletani sul tuo cammino

"Ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio con queste persone. Si dice che i napoletani siano focosi, ma Fabio (Quagliarella, ndr) non sembra quasi napoletano! E' molto riservato, pacato... Ho seguito quello che gli è successo, ho vissuto con lui quel periodo delicato e non faceva percepire niente all'esterno, non mi ero accorto di nulla. Mi è dispiaciuto molto. Molti lo hanno giudicato per il suo passaggio dal Napoli alla Juventus, ma spesso bisognerebbe vivere queste situazioni per poi esprimere dei giudizi. Il calcio è così: è un lavoro ed a volte è obbligatorio andare via! Non è detto che dipenda sempre dai calciatori, spesso la situazione ti spinge a farlo. Spesso i calciatori dicono che vanno in Cina per fare esperienza, ma non è vero: vanno per il denaro! A me sono arrivate proposte da Paesi come la Russia con l'Anzhi, il Qatar, l'Ucraina, il Giappone... Alla fine mi è mancato il coraggio".

A proposito di Di Natale: di recente ha ammesso che per amore preferiva non giocare contro il Napoli, sapevi di questa sua volontà? 

"Certamente era strano il fatto che non giocasse mai contro gli azzurri, ma il motivo reale non lo conoscevo. E' un bravo ragazzo, mi sono trovato benissimo con lui ed è un grande calciatore. Fortunatamente ho giocato con giocatori molto forti".

Hai condiviso lo spogliatoio per due anni con Nikola Maksimovic, che nel Napoli non gioca mai: cosa succede? 

"E' un buon giocatore, ma molto spesso avviene che ci sono delle persone dietro che ti fanno passare per un top player. Poi indubbiamente l'investimento importante può incidere certamente, si sente un peso sulle spalle in una piazza importante come Napoli".

Come credi reagirà invece Milik dopo questa seconda batosta? 

"Dipende dal carattere di un calciatore: se uno è più forte lo superi prima mentre può fare più fatica una persona più sensibile. Adesso cercano di anticipare il più possibile il rientro dopo un infortunio così serio, non tutti riescono a recuperare allo stesso modo e con la stessa tempistica".

Un tuo pronostico: chi vince lo scudetto?

"Come ti ho detto, quando il Napoli deve fare il salto di qualità va sempre qualcosa storto. Quest'anno rappresenta una occasione importante ma recentemente hanno mollato un po', magari dopo l'eliminazione dalla Champions League potrebbero concentrarsi solo sul campionato. Se però torna a giocare ai suoi livelli, può dire la sua in chiave scudetto anche perché la Juve non è la stessa. L'Inter non gioca particolarmente bene e non entusiasma, ma alla fine ottieni i risultati e questa è la cosa più importante. Poi è presto, siamo ancora a dicembre..."

In chiusura, inevitabile non chiederti della squalifica di tre mesi per omessa denuncia nell’ambito dell’inchiesta per il calcioscommesse

"La questione è sempre di natura economica: penalmente il mio caso era stato archiviato per non aver commesso alcun reato. Nonostante ciò, ho pagato per l'omessa denuncia: ma se non sapevo nulla, cosa dovevo denunciare? Come faccio a dimostrare che non ero informato dei fatti? Ho patteggiato non perché ero colpevole, ma per non far passare troppo tempo senza giocare. Non posso pagare per delle cose fatte da altre persone. Se io sono un difensore, faccio un fallo da rigore e condiziono una partita senza comunicare niente a nessuno. Abbiamo la fortuna di fare un lavoro fantastico, per quale motivo uno dovrebbe incassare dei soldi per perdere una partita? Alla fine sono puniti le persone che hanno meno visibilità solo per dimostrare che l'inchiesta ha portato dei risultati".

di Gaetano Pantaleo e Pasquale Edivaldo Cacciola

©RIPRODUZIONE RISERVATA, PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE

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