La nuova vita di Insigne alla Totò

Editoriale  
Lorenzo Insigne, attaccante della SSC Napoli, sullo sfondo Antonio Di Natale ex UdineseLorenzo Insigne, attaccante della SSC Napoli, sullo sfondo Antonio Di Natale ex Udinese

Lorenzo Insigne cambia ruolo nel 4-4-2 di Ancelotti, nella nuova posizione è molto simile ad Antonio Di Natale per caratteristiche e abilità. Focus sull'attaccante della SSC Napoli.

Lorenzo Insigne alla Totò. No, mica "il principe della risata", l'attaccante napoletano assomiglia un po' nelle ultime gare con il Napoli a quel Totò nato proprio a Napoli il 13 ottobre 1977: Antonio Di Natale, attaccante da 282 gol in carriera e col destro magico, proprio come l'esterno di Frattamaggiore. Che poi tanto esterno in questo momento non è. Perchè Carlo Ancelotti pian piano sta dando alla carriera di Lorenzo un nuovo sviluppo, che poi si concretizza in un nuovo ruolo.

NUOVO INSIGNE, POSIZIONE INEDITA

Nuova posizione molto più vicina alla porta, una posizione, quella nel duo d'attacco del 4-4-2 ancelottiano, che permette a Insigne di dover spendere meno energie nel contributo alla fase difensiva e allo sviluppo del gioco sulle fasce, ma soprattutto un ruolo che 'libera' il talento dell'attaccante napoletano. Lo libera dai compiti difensivi, dal dover fare su e giù quella fascia sinistra e spendere tanto, forse troppo, arrivando stanco alla finalizzazione.

Insigne più attaccante: le statistiche

Insigne dopo le critiche per le prestazioni negative contro SampMilan modifica la posizione in campo e infatti segna 3 gol in 2 partite, già 4 reti nelle prime 5 di campionato (mai segnato di più nelle prime 5 gare in A col Napoli nelle precedenti stagioni). In questo senso, una statistica è esemplificativa e riguarda la media gol/tiri:

  • nella stagione 2017/18 Insigne ha calciato 177 volte segnando 8 gol, 1 rete ogni 22,12 tiri;
  • nelle prime 5 con Ancelotti, Lorenzo ha calciato 25 volte segnandone 4, con una media di 6,25 tiri per ogni gol;
  • ma è ancor più evidente col nuovo ruolo: Insigne contro FiorentinaTorino ha calciato 14 volte (10 contro i viola, 4 contro i granata) segnando 3 gol, con una media di 4,66.

Come cambia il modo di stare in campo di Lorenzo Insigne? Lo si evince perfettamente confrontando la gara contro la Lazio, nel ruolo di esterno di un 4-3-3 puro, all'esordio in A di Ancelotti in cui si giocava ancora sulla falsa riga del modello tattico apportato a Napoli da Maurizio Sarri, con la gara contro il Torino. Analizzando la mappa termica dei movimenti e della posizione in campo dell'attaccante napoletano, è evidente che per l'azzurro è cambiato tutto: più libero di muoversi lungo il campo, meno 'bloccato' in una posizione fissa. Per gli avversari adesso è davvero più difficile marcare a uomo Insigne, limitarlo o inseguirlo lungo tutto il terreno di gioco: diventa così un fattore incredibilmente importante in imprevedibilità. Nasce così, anche il gol alla Fiorentina su assist di Milik.

Lorenzo Insigne in Lazio - Napoli e in Torino - Napoli

INSIGNE 'ALLA DI NATALE'

In questa nuova posizione i paragoni si sprecano, potrebbero risultare banali e soprattutto prematuri. Ma Lorenzo Insigne seconda punta (e in alcuni frangenti di gara addirittura da centravanti atipico) riporta alla mente quel Totò Di Natale che in Serie A faceva (e tanto) la differenza. Che siano entrambi napoletanibassini col baricentro basso e fisicamente difficili da marcare (mettiamoci anche il dialetto, dai) è un'ovvietà, ma i due hanno in comune altre caratteristiche per reggere il paragone: l'apertura del piede destro con la conclusione a giro sul palo opposto è sicuramente una di queste, così come il vizietto dei gran gol dalla distanza e la rapidità sul corto.

L'esplosività di Di Natale è cosa nota, Lorenzo ci sta lavorando così come sull'efficacia su punizione. Totò era un finalizzatore di quelli che non perdonano, ma Insigne è proprio in questo che sembra essere in crescita e i due gol al Torino lo dimostrano: Di Natale era forse "il re" dei calci di collo pieno e le due reti dell'attaccante napoletano alla squadra di Mazzarri ne ricordano molto i movimenti in area. Così come è un movimento alla Di Natale quello dell'1-0 vincente alla Fiorentina, su imbucata di Arek Milik. Ma così come potrebbe essere per Insigne, anche l'attaccante oggi 40enne ha dedicato la sua vita quasi esclusivamente ad una sola maglia, quella dell'Udinese, per cui disse 'no' anche al suo Napoli e in cui ha giocato per 12 stagioni consecutive: Lorenzo, alla settima stagione in azzurro, potrebbe rappresentare un'ultima bandiera del nostro calcio così come lo è stato Totò. Non siete convinti? Anche il classe '77 ne ha giocate tante da ala sinistra per rientrare sul destro (92 gare in carriera), prima di diventare poi centravanti e all'occorrenza seconda punta dei friulani.

Lorenzo Insigne probabilmente non sarà mai una punta da 20/30 gol come lo era Di Natale, ma con Carlo Ancelotti può nascere un nuovo Insigne, più concreto e libero di inventare, più decisivo sotto porta e con maggiori responsabilità. Così, se Ancelotti ha fatto la sua fortuna con un (albero) di Natale, chissà che Insigne non possa fare la sua imitando (Antonio) Di Natale in una nuova vita alla Totò.

di Manuel Guardasole - Twitter: @MGuardasole

Clicca sul video in allegato per guardare i gol di InsigneDi Natale a confronto:

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