Da Reina a Gabbiadini, il pagellone del 2016 degli azzurri...

Editoriale  
Da Reina a Gabbiadini, il pagellone del 2016 degli azzurri...

Pepe Reina 6 - Tra il 7 di alcuni momenti della stagione ed il 5 di altri. Altalenante il suo rendimento, soprattutto nella prima metà di questo campionato. Punto di riferimento per la squadra e soprattutto per i compagni di reparto, uomo spogliatoio e guida in campo, ma in certe circostanze sarebbe potuto essere più reattivo. Alterna parate eccellenti a momenti in cui scompare, come se non riuscisse a fare di più. Finirà lui la stagione tra i pali, il 'post Reina' deve ancora venire. 

Rafael Cabral sv - In certe occasioni Sarri l'ha anche preferito a Sepe portandolo con sè in panchina nei match di Champions. E' per questo che si pensava fosse lui il numero dodici. Non c'è mai stata l'opportunità per dimostrare ciò di cui è capace. Gennaio potrebbe vederlo lontano da Napoli, oppure sarà giugno il mese dell'addio.

Luigi Sepe sv - Più di uno scherzo fatto al massaggiatore del Napoli durante la cena di fine anno, di lui non ci ricordiamo. Ancora sbagliata la mossa di giocarsi le sue chance a Napoli con un colosso come Reina davanti. Addirittura è stato scavalcato da Rafael nelle gerarchie di Sarri. Ma un addio a Napoli non sarebbe cosa buona e giusta per lo stesso calciatore? 

Elseid Hysaj 6,5 - Vale lo stesso voto per Reina, tante volte è stato da sette ed ha confermato quanto di buono espresso nella prima parte dell'anno...ma in altre occasioni è apparso decisamente più involuto in mezzo al campo. Il suo agente tante volte ha parlato di un suo eventuale addio, fornendo al tempo stesso l'alternativa pronta - guardacaso - dal suo parco-giocatori. Come sarà il suo 2017? Si riprenderà? Le sue ultime prove sono incoraggianti.

Christian Maggio 6 - Un voto alla professionalità di un calciatore che ha saputo accettare i suoi limiti d'età e la concorrenza spietata in un ruolo che lo vede relegato alle briciole dietro Hysaj. Dopo Hamsik è lui la bandiera del Napoli, e le bandiere non vanno ammainate: sembrava destinato a salutare, visto il poco spazio, ma è difficile immaginare che non possa chiudere la carriera in azzurro. Quando Sarri lo chiama in causa, dà quello che può.

Kalidou Koulibaly 7,5 - Certe volte sembra non avere niente a che fare con gli altri ventuno giocatori in campo. Niente a che fare. Troppo debordante a livello fisico, quasi irridente con certi avversari: forse il suo grande limite è...conoscersi fin troppo bene, lasciandosi andare a chiusure di solo fisico. Il che va bene, per carità, ma in alcune occasioni - vedi Salah in Napoli-Roma - rischia di incappare in figure barbine. Non ci stupiremmo se, a fine stagione, arrivassero grosse offerte per Kalidou: d'altronde il Napoli, se deve, una cessione importante ogni estate la mette a segno...

Raul Albiol 7 - Il Valencia avrebbe fatto carte false per averlo, e lui stesso avrebbe gradito il ritorno a casa: visto l'andazzo della stagione, mai decisione sarebbe stata più sbagliata. E' la guida di Koulibaly, che senza di lui spesso finisce per andare a zonzo: l'infortunio che l'ha tenuto fuori un bel po' di tempo ne ha fatto apprezzare ancora di più le doti tattiche. Primo costruttore di gioco, se Jorginho è impossibilitato, ma anche una discreta dose di carattere che, al centro di una difesa da Champions, non fa mai male.

Vlad Chiriches 6,5 - Di lui si parla sempre poco, perchè magari non ha il pedigree madrileno di Raul Albiol oppure l'esuberanza fisica di Kalidou Koulibaly. Però è utile, altrochè: in alcune caratteristiche ricorda lo spagnolo, ed al suo fianco Koulibaly sembra trovarsi a suo agio. Affidabile, altrochè: mai una lamentela, anche quando ha giocato davvero poco. Si è riscattato con il gol al Torino, con corsa chilometrica e movimento da prima punta.

Nikola Maksimovic 6 - Quando spendi venticinque milioni di euro per il difensore del futuro, magari uno si aspetta di vederlo un po' di più in campo. Non nel Napoli, dove Maurizio Sarri concede spazio soltanto se il calciatore dimostra di aver carpito tutti gli insegnamenti...soprattutto quelli che riguardano la linea difensiva. Insegnamenti che Maksimovic sta assimilando piano piano, tra una soddisfazione e qualche errore da correggere. Da rivedere, sicuramente. Perchè 25 milioni è roba da posto da titolare, magari l'anno prossimo...

Lorenzo Tonelli sv - Il più grande punto interrogativo della rosa, visto che Alberto Grassi è in un'altra squadra: Sarri crede in lui? Lo voleva? Fu annunciato in fanfara da De Laurentiis in conferenza stampa, quando il record di Higuain era ancora caldo. Poi un infortunio lo ha stoppato subito e ha condizionato questi suoi primi mesi. Adesso giocherà nel 2017, ma soltanto perchè c'è moria di centrali.

Faouzi Ghoulam 6,5 - Un giocatore così o lo si odia o lo apprezza, sebbene abbia diversi limiti evidenti: sulla fascia, in proiezione offensiva, in Italia ha pochi eguali per quantità e costanza di corsa. Il fatto è che un terzino non può trascurare la fase difensiva, ed è lì che Faouzi pecca ancora: lentamente sta facendo progressi, pur inciampando in qualche azione sfortunata. Ma il suo 2016 è comunque positivo, vediamo adesso se troverà l'accordo per il rinnovo: in caso contrario, un po' di soldi da una sua eventuale cessione arriverebbero eccome...

Ivan Strinic 6 - L'anno scorso non trovò spazio fino all'ultima del girone d'andata, stavolta Sarri lo ha impiegato con un po' più di continuità: Ivan il croato ricorda un po' Chiriches, non ha grossi guizzi che saltano all'occhio però è affidabile. Non commette grosse ingenuità, e al tempo stesso non fa strappare i capelli dalla testa. Per uno arrivato a parametro zero, il rendimento è sufficiente: con la partenza di Ghoulam per la Coppa d'Africa, gli toccherà un periodo da titolarissimo.

Piotr Zielinski 7 - Quando cambia marcia e parte palla al piede servono i tiratori scelti per abbatterlo. Una vera forza della natura che ha grande tecnica e intelligenza tattica. A Liverpool si staranno mangiando le mani per essersi persi uno dei migliori '94 nel ruolo.

Allan 6 -  La concorrenza di Zielinski pare avergli tolto qualche certezza. L'impegno non lo fa mai mancare, ma è come se gli mancasse qualcosa rispetto ad un anno fa dove si mangiava gli avversari con il suo pressing a tutto campo e si inseriva in zona gol.

Amadou Diawara 7 - Siamo sicuri che sia del 1997? Mostra personalità più di qualche veterano azzurro in mezzo al campo dove gioca lineare, ma sempre con grande intelligenza tattica. La sua fisicità risulta essere determinante per Sarri a cui gli bastano pochi minuti per capire che ha un diamante grezzo a disposizione.

Marek Hamsik 7.5 - La perla di Istanbul è la ciliegina di un avvio di stagione strabiliante. Da quando è a Napoli risulta essere questa la sua migliore stagione sotto l'aspetto della continuità che è stata spesso il suo punto debole. Se continua così a fine stagione può raggiungere Maradona in testa alla classifica dei cannonieri della storia del club.

Jorginho 5.5 - Che fine ha fatto il regista dello scorso anno che tutti volevano in nazionale? Sembra aver smarrito certezze e fosforo. La concorrenza di Diawara sembra avergli creato più di qualche problema.

Marko Rog s.v. - Gioca pochi minuti, ma si intravedono le sue qualità.

Emanuele Giaccherini s.v. -  Non riesce a trovare spazio nonostante la sua grande duttilità. Penalizzato dai problemi fisici di inizio stagione scivola in panchina collezionando pochi minuti giocati. Troppo poco per dare un giudizio o un voto.

Omar El Kaddouri s.v. - Rientra in lista dopo l'infortunio di Milik. Gioca con il contagocce senza lasciare mai il segno.

Jose Callejon 8 - Lo spagnolo è senza dubbio il migliore in questa stagione. Non a caso il più utilizzato da Sarri fino a questo momento. Costante nel rendimento, duttile come nessuno e uomo dai gol pesanti. Il giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere con la sicurezza di non sbagliare mai nello schierarlo. Callejon non sbaglia mai una partita ed è sempre tra i protagonisti del match con una giocata decisiva, che si tratti di un gol o un assist. Merita senza dubbio un voto altissimo, si sicuro quello più alto tra quelli del suo reparto.

Dries Mertens 7,5 - Di sicuro il migliore per distacco in questi ultimi due mesi dopo un avvio di stagione non dei migliori. La continuità è stata sempre il suo tallone d'Achille ed anche per questo Sarri ha preferito sempre sfruttare la sua capacità di spaccare la partita entrando dalla panchina. Dopo l'infortunio di Milik, ha occupato più per forza che per scelta, la posizione di punta centrale e si è dimostrato un goleador di razza. Per la lode però, aspettiamo conferme di prestazione nell'immediato futuro.

Arkadiusz Milik 7 - Ha combattutto con un'eredità che avrebbe steso chiunque, come un guerriero e ne è uscito vincitore. Ha giocato le prime partite in azzurro praticamente con Higuain sulle spalle (non esattamente un fuscello) e correva come una gazzella. Il polacco sfornava gol a raffica e con una naturalezza disarmante. Di testa, di sinistro, col destro...la palla finiva sempre in rete. Le ha superate tutte ma niente ha potuto con il crack del suo ginocchio. Per adesso merita un sette, ma se si potessero mettere i voti sulla fiducia, nessuno gli toglierebbe un 9.

Lorenzo Insigne 6,5 - Bene, molto bene in questo ultimo scorcio di campionato. Il folletto partenopeo ha ritrovato gol e condizione con un'invidiabile condizione di rendimento. Pesa sul voto finale l'inizio di campionato da dimenticare. Un digiuno di gol, che fino alla rete siglata ad Udine durava dallo scorso campionato, e prestazioni impalpabili lo rendevano l'ombra di se stesso. Ma da Udine in poi, Lorenzo non si è più fermato. Non è ancora da 7 ma nessuno gli può levare la sufficienza piena.

Manolo Gabbiadini 5 - Grande professionista e grande uomo che ha sempre lottato per i colori azzurri. Grandissimo attaccante, ma non quell'attaccante che serve a Sarri. Non è una prima punta e non è un esterno. Nel 4-3-3 di Sarri non è previsto un giocatore come il bergamasco. Manolo ha fatto sempre il suo in assoluto silenzio e accettando le decisioni dell'allenatore, ma il suo rendimento in campo, quando tutti pensavano che si sarebbe sobbarcato l'attacco del Napoli sulle spalle dopo l'infortunio di Milik senza farlo rimpiangere, ha dovuto ampiamente ricredersi. Che resti o no a Napoli, per adesso la sua stagione è ben al di sotto della sufficienza.

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