Preliminare, tra l'incubo lungo 10 anni e il precedente azzurro: ora almeno tre motivi per essere fiduciosi

Champions League  
Il Napoli non deve temere i preliminari Champions per 3 motiviIl Napoli non deve temere i preliminari Champions per 3 motivi

Un incubo lungo ormai 10 anni, con appena un'eccezione nel mezzo. Per il resto, cadute roboanti e cumuli di macerie che spesso hanno anche stravolto intere stagioni. E' dal 2010/11, infatti, che il preliminare di Champions League è diventato una sentenza negativa per le squadre italiane. La lista è lunga: Sampdoria, Udinese (due volte), Napoli, Lazio e Roma. Tutte spedite al purgatorio dell'Europa League, con l'unico lampo italiano realizzato dal Milan di Allegri nella stagione 2012/2013. 

15-16 agosto le gare d'andata, 22-23 quelle del ritorno. Queste le date ufficiali di quest'anno, con sorteggio in programma il 4 agosto. Non è ancora sicura la presenza degli azzurri a questo crocevia, certo, ma le speranze ormai si aggrappano su una corda troppo sottile per poterci fare davvero affidamento. Piuttosto, bisogna iniziare a fare i conti con la realtà. Poi se dovesse venire il miracolo, ben venga. Intanto, però, ci sono almeno tre motivi per guardare con un occhio più fiducioso quest'appuntamento malgrado il clima, il periodo stagionale e tutti gli altri fattori determinanti.


  1. Niente Coppa del Mondo quest'anno, la variabile impazzita che incise non poco sulla formazione di Rafa Benitez tre anni fa contro l'Athletic Bilbao. La competizione fece infatti saltare ogni schema possibile, con giocatori prima reduci da ampie fatiche e poi soprattutto di rientro in città in ritardo a causa delle vacanze posticipate. Il tecnico si ritrovò quindi con un ritiro semi desolato, con giocatori che rientravano a ritmo alterno. Situazione che questa volta non si ripeterà. Benedetta Confederations Cup

  2. Nessuna avversaria più forte del Napoli, in ogni caso. Anche nella peggiore delle ipotesi come vi abbiamo dettagliatamente spiegato. A oggi, ma non sono di certo in arrivo Real Madrid o Barça del caso, sono queste le possibili peggiori avversarie: Viktoria Plzen, Besiktas, CSKA, Hoffenheim e Sporting Lisbona. Di sicuro non sarà una passeggiata, ma nessuna è superiore a questo Napoli spettacolare. Poi, magari, può essere anche la volta buona che l'urna di Nyon strizzi finalmente l'occhio ai colori azzurri. 

  3. Quel paracadute di nome Gonzalo Higuain. Eh già, a volte ritornano. Un'estate fa, di questi tempi, la città si avviava verso una depressione che non avrebbe nemmeno lontanamente immaginato. Una notizia, quella del trasferimento del Pipita alla Juventus, che gettò una città in panico dopo la stagione leggendaria dell'argentino con i suoi 36 goal soltanto in Serie A. Adesso, tuttavia, la società potrà contare su un tesoretto di 45 milioni di euro che riguarda la seconda rata bianconera. Con questa cifra il Napoli potrà quanto meno autofinanziarsi il mercato senza aspettare l'esito o temere un buco economico, potendo puntellare la squadra (magari anche attraverso qualche cessione) con quei pochi innesti che mancano per diventare ancor più competitivi.

Quindi, tirando le somme, si può senza dubbi guardare all'orizzonte con un po' di sano ottimiso senza esagerare troppo. Un'impresa alla portata di Sarri, tecnico capace di eguagliare e spesso spazzare via i record del grande Napoli di Maradona. L'uomo dei primati e dei tabù sfatati, su cui ora l'Italia intera fa affidamento. Una squadra sana, spettacolare, matura e piena di sé che gli altri dovranno temere. Rompere le catene di una lunga maledizione, per poi sognare. Perché il prossimo anno, in campionato, potrebbe davvero essere quello giusto. 

di Pasquale Edivaldo Cacciola - @PE_Bahia 

©RIPRODUZIONE RISERVATA 

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