Sala, emigrante già a 15 anni: la sua carriera tra Premier e Bundesliga, il magnifico gol al Bayern e poi il ritorno in Italia

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Sala, <i>emigrante</i> già a 15 anni: la sua carriera tra Premier e Bundesliga, il magnifico gol al Bayern e poi il ritorno in Italia

di Marco Galiero - Twitter: @GalieroM

Quello di Jacopo Sala è l'identikit perfetto per il nuovo Napoli di Sarri. Giuntoli sta cercando da tempo un giovane, preferibilmente italiano, a cui affidare la fascia destra. La ricerca ha mosso i primi passi in direzione Matteo Darmian, per il quale il club di De Laurentiis ha dovuto ben presto mollare la presa a causa delle richieste troppo alte di Cairo, presidente del Torino. Così, Giuntoli si è fiondato su Sime Vrsaljko del Sassuolo, ma anche quella si è rivelata una strada difficilmente percorribile. Sfumato anche l'affare col Sassuolo, ecco che il direttore sportivo del Napoli giunge a Jacopo Sala, esterno del Verona molto duttile, che si adatta bene ad ogni posizione sulla fascia destra: dal terzino alla mezz'ala. Classe 1991, Jacopo nasce ad Alzano Lombardo e cresce nelle giovanili dell'Atalanta. All'età di 15 anni si trasferisce nel Regno Unito e firma un contratto col Chelsea: entra a far parte delle giovanili e si mette in mostra sin da subito. Con la maglia del Chelsea ha vinto la 'FA Youth Cup' nel 2010, collezionando 43 presenze dal 2008 al 2010, con 11 gol all'attivo. Poi Ancelotti lo volle con sé in prima squadra: "Gioca facile, mi diceva sempre Ancelotti. E vicino avevo Drogba, Lampard, Terry, Cech. Tutte persone fantastiche, che mi hanno aiutato a crescere".

Il destino di Jacopo, però, lo porta lontano dai magnifici prati verdi della Bretagna e, nel 2011, con i bagagli pieni di bei ricordi e soprattutto di momenti salienti per la sua carriera, si trasferisce in Germania: la sua nuova squadra è l'Amburgo, con cui ha firmato un contratto triennale fino al 30 giugno 2014. Sceglie il numero 22, Jacopo, e aspetta in panchina il suo momento: ecco che, nel gennaio 2012 esordisce fra i professionisti sostituendo Marcell Jansen al 65' della partita persa per 5-1 contro il Borussia Dortmund, valida per la diciottesima giornata di campionato. Alla sua seconda partita consecutiva da titolare, il 4 febbraio 2012 contro il Bayern Monaco, sigla il suo primo gol in campionato che sblocca la partita, che terminerà poi in parità: 1-1. Una soddisfazione immensa: dopo un lungo stop per infortunio, entra in campo contro la compagine più forte della Bundesliga e segna un gol spettacolare, in sforbiciata, che ricorda un po' quello di Van der Meyde dell'Inter contro l'Arsenal. Il 24 luglio 2013 passa a titolo definitivo al Verona, neopromosso in serie A. Torna in Italia dopo diversi anni passati all'estero, l'aria di casa è tutt'altra cosa: a Verona si trova bene e, così, firma un contratto che lo lega al club fino al 2017. Quella di Jacopo somiglia alle tante storie di ragazzi italiani che cercano fortuna all'estero. Non un cervello in fuga, ma gambe, che corrono più delle altre in mezzo al campo e lo rendono un giocatore di livello medio-alto già all'eta di 20 anni. Jacopo Sala, tuttavia, non ha mai rinnegato le sue origini. Nè ha mai indirizzato una frecciatina al calcio italiano che, in qualche modo, l'aveva lasciato libero di partire. Anzi, in un'intervista rilasciata a 'Sky Sport', quando il collega Federico Lo Giudice gli chiede un'opinione sui giovani talenti del calcio italiano, Sala risponde: "In Italia, altri giovani come me si stanno mettendo in mostra: come ad esempio Mattia Destro nel Cesena e Gabbiadini nell'Atalanta. Bisognerebbe puntare molto di più sui ragazzi,  non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Bisognerebbe dar loro opportunità concrete, avere fiducia in loro e farli crescere. Credo che molti club l'abbiano già capito, sono fiducioso". Il giovane Jacopo non si definisce 'emigrante', un po' come Massimo Troisi nel film 'Ricomincio da tre', quando ad ognuno che glielo chiedesse, rispondeva: "No, non sono emigrante. Parto per viaggiare, per conoscere". Insomma, il vero motivo del suo trasferimento in Inghilterra, prima, e poi in Germania, Jacopo non l'ha ancora svelato. Si potrebbe provare a chiederglielo, magari a settembre, magari alla prima conferenza stampa in caso di firma col Napoli.  Forse, chissà. Sarà questo il finale?

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