Settore giovanile, dallo scudetto nazionale alla Scugnizzeria: il progetto vincente di Gianluca Grava

La vittoria del Napoli a Torino contro la rivale di sempre, la Juventus, ha riacceso gli animi di una città che forse non credeva più nello scudetto. Ma la società di Aurelio De Laurentiis non è rappresentata solo dai vari Insigne, Mertens, Hamsik, ecc. ma alle spalle c'è un progetto serio e vincente. Un settore giovanile costruito con programmazione e accuratezza. Gli under 15 e under 16 azzurri sono riusciti a vincere i loro rispettivi gironi, al cospetto di squadre forti come Roma e Palermo, le quali per anni hanno dominato queste categorie. L'Under 17, invece, è riuscita a qualificarsi per i playoff che svolgerà il 6 maggio contro il Novara in una gara un'unica.  

Ottimo il lavoro del responsabile del settore giovanile del Napoli, Gianluca Grava, che raffigura un personaggio storico per la città e i tifosi. Dopo tanta programmazione e serietà da parte dell'ex capitano azzurro, si stanno raccogliendo i frutti di un lavoro minuzioso con l'obiettivo di ingaggiare molti giovani talenti del territorio che in passato preferivano emigrare in altre società. Inoltre Grava è stato bravo a riallacciare i rapporti con tutte le scuole calcio della Campania riuscendo a conquistare di nuovo la stima della gente. I ragazzi scelgono Napoli perché sono coscienti della realtà azzurra. 

La ciliegina sulla torta di questo lavoro eccezionale sarebbe avere un vero e proprio centro sportivo, dove poter costruire la famigerata "cantera", di cui più volte il presidente De Laurentiis ha menzionato nei suoi programmi futuri. L'obiettivo della società è crescere i campioni del futuro per avere più napoletani in prima squadra, proprio come Lorenzo Insigne e Luigi Sepe. 

Restiamo con i piedi per terra e pensiamo al presente, c'è da fare un grosso in bocca al lupo all'Under 15 e all'Under 16 del Napoli che dopo aver vinto i rispettivi gironi sono pronti a giocarsi lo scudetto nazionale, proprio come la prima squadra...

di Simone Scala (Twitter: @SimoneScala17)

RIPRODUZIONE RISERVATA