Leandrinho, qualcosa è andato storto...

Leandrinho è del Napoli: arriva dal Ponte Preta. De Laurentiis gli dà il benvenuto su Twitter: "Benvenuto Leandrinho". Correva il 12 gennaio 2017 e il direttore sportivo azzurro, Cristiano Giuntoli, con un blitz si assicurava le prestazioni del giovane attaccante brasiliano, battendo la concorrenza di Real Madrid e Manchester City. A detta dell'agente, Joao Santos (lo stesso di Jorginho, ndr), sin da subito si è innamorato della città e deciso di rifiutare club importanti per diventare, un giorno, protagonista con la magli azzurra. 

Qualcosa è andato storto...

"Il nostro progetto è essere a Dimaro con la prima squadra. E' questo l'obiettivo del ragazzo e sta lavorando duramente, spera di convincere il mister nel portarlo in ritiro. Non so se il club deciderà di prendere un nuovo giocatore per far rifiatare Callejon o puntare subito su Leandrinho, quel che è certo è che il mio assistito ha quattro anni di contratto e che farà di tutto per dimostrare di essere all'altezza della situazione". Un estratto della lunga intervista a Joao Santos ai microfoni di CalcioNapoli24.it. Tante le convocazioni in prima squadra nell'arco di un anno e mezzo ma mai la possibilità di esordire. Leandrinho resta in attesa di poter calcare i terreni della Serie A con la maglia del Napoli per poter dimostrare il suo vero valore che in Brasile ha fatto scalpore.

E con la Primavera?

Lo scorso anno fu subito aggregato alla Primavera di Saurini, collezionando 11 presenze tra campionato e torneo di Viareggio, siglando sei reti e tre assist. Numeri da capogiro per un brasiliano arrivato in Italia che seppe sin da subito abituarsi al calcio italiano. Infatti guadagnò anche le prime convocazioni da parte di Sarri. Ma dopo il ritiro a Dimaro e il mancato prestito in qualche squadra di B, qualcosa è andato storto. Stagione difficile e travagliata, tra le tante panchine in prima squadra e prestazioni non brillanti con la Primavera. Quante colpe ha Leandrinho? Un atteggiamento svogliato con la squadra di Beoni e la caparbietà di voler giocare solo in prima squadra, non vanno a suo favore. Serve una scossa alla sua carriera, c'è da capire che non è ancora il momento di giocare in Serie A e di farsi le ossa in Primavera. Quest'anno otto presenze con la formazione di Beoni e soltanto un gol. I numeri parlano chiaro, la classifica deficitaria della Primavera azzurra ha bisogno del talento brasiliano che nell'arco dei novanta minuti sforna giocate da vero campione. 

di Simone Scala (Twitter: @SimoneScala17)

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